Da diversi anni, ogni anno circa, testo qualche distro linux per capire se può competere con Windows.

E si la domanda “Linux può finalmente competere con Windows in ufficio” è scontata perché è Windows il punto da raggiungere a livello di utilizzo e non il contrario, per buona pace dei detrattori.

Negli ultimi mesi, complice Microsoft che stà cercando di portare i propri utenti su Windows 11, avvisando che fra breve interromperà gli aggiornamenti di sicurezza per Windows 10 e  costringendo quindi a comprare nuovo hardware compatibile, mi sono riproposto di testare ancora una volta un paio di distro per capire lo stato dell’arte.

Premetto che non sono un utente che propende per l’uno o per l’altro sistema a prescindere. Mi piacciono entrambi, apprezzo le caratteristiche di uno e dell’altro in base alle mie necessità e quindi la mia posizione in questo caso è molto semplice, alla domanda sono costretto per forza a cambiare i miei pc, mi sono messo alla ricerca di possibili alternative.

Come mi sono mosso ?

Ho un portatile che ormai non sapevo più come utilizzare, avendolo sostituito con un Lenovo IdeaPad Gaming. La macchina è un Acer Predator che in realtà supporterebbe anche Windows 11, ma per il gaming ormai è obsoleto.

Oltre a questo portatile, in ufficio fra gli altri mi ritrovo con un Apple mini del 2015, un iMac 27 pollici del 2016 ed un Acer che sinceramente ormai pensavo fosse buono solo come soprammobile.

La situazione era alquanto complicata, come poi ho verificato direttamente. Perché ? Perché nonostante la bontà di Linux nel far girare praticamente ogni cosa, con le schede video modificate per Apple di AMD abbiamo ancora qualche problema….

Voglio darvi una breve panoramica delle macchine che ho fatto rivivere e devo dire, anticipando il resto, con molta soddisfazione.

iMac da 27 pollici scheda video: Advanced Micro Devices, Inc. [AMD/ATI] Amethyst [Radeon R9 M395/ M395X Mac Edition], cpu: Intel© Core™ i5-6600 CPU @ 3.30GHz × 4.

Apple mini: Scheda Video: Intel Corporation Haswell-ULT Integrated Graphics Controller, cpu: Intel© Core™ i5-4260U CPU @ 1.40GHz × 2

Acer: Non ve lo racconto perché mi vergogno….(lol). Parliamo di un Celeron del 2012…. E relativa scheda video sempre Intel.

Prima di passare alla parte software parliamo del problemino nato nell’imac27, una volta installato Ubuntu, abbiamo riscontrato una lentezza eccessiva nella partenza e quando si tentava il riavvio la macchina si bloccava.

Abbiamo risolto aggiornando i driver della scheda video disponibili qui: https://www.amd.com/en/support/download/linux-drivers.html

Abbiamo anche modificato una linea di codice al boot, come da questa guida: https://www.dell.com/support/kbdoc/it-it/000123893/opzione-della-riga-di-avvio-del-kernel-manuale-nomodeset-per-l-avvio-di-linux

La macchina risulta ora normalmente funzionante.

Il mac mini e l’acer non hanno avuto problemi di sorta e funzionano correttamente. Il predator sembra rinato a nuova vita. La senzazione è che sia comunque più reattivo e veloce del precedente Windows 10.

Bene, ora passiamo alle cose serie a partire dalla domanda cosa mi serve ?

Ogni azienda è chiaramente strutturata in modo diverso, ma in realtà le possibili configurazioni di base credo siano abbastanza simili. Nel mio caso operiamo attraverso lo sfruttamento del cloud come sistema di storage dei dati. In sostanza il nostro server è Google Drive. Scelta determinata dalla necessità di lavorare da diverse postazioni remote e non solo dall’ufficio.

Quindi di che programmi avevamo necessità ?

  1. La classica soluzione office, word, excel, powerpoint.
  2. Posta elettronica e possibilmente calendario integrato.
  3. Contabilità, preventivi etc..
  4. Rimborsi kilometrici per i dipendenti.

Ora non è che linux anche negli scorsi anni non avesse software in grado di lavorare con le soluzioni alternative presenti, il problema erano gli utenti e la loro smodata abitudine all’utilizzo di Windows. In questi anni ho capito che Windows dà dipendenza.

Magari agli smanettoni non fà alcuna differenza utilizzare un software al posto di un altro, basta in sostanza che faccia il suo sporco lavoro e tanti saluti, ma l’utente normale non ragiona così, anche solo un menù diverso può essere d’ostacolo e siccome poi ad usare i software sono gli utenti “normali”, bisogna tenerne conto per evitare un fallimento grossolano in tema di integrazione curva di apprendimento e relativo utilizzo.

E’ importante e ribadisco il concetto, nella valutazione ho tenuto conto della somiglianza alle soluzioni commerciali presenti in Windows.

Ho testato diverse distro e alla fine dello sfoltimento per un motivo o l’altro ne sono rimaste 2, Ubuntu e Fedora. In realtà alla fine solo 1 Ubuntu.

Partiamo dalla scelta del desktop, dopo averli provati tutti posso dire che non mi piace Gnome troppo diverso da Windows, non mi piace Mate, già più simile ma graficamente meno curato, non mi piacciono xfce e lxde, troppo acerbi a livello di finitura grafica.

Ho scelto e mi piace Cinnamon, curato e simile a Windows. Primo obbiettivo raggiunto.

Di conseguenza la distro è Ubuntu Cinnamon, scaricabile all’indirizzo: https://ubuntucinnamon.org

Scaricate l’iso, avendo disponibile un pc con windows(sicuramente) scaricate anche Rufus, un software che vi consentirà di creare una chiavetta usb bootabile per installare Ubuntu Cinnamon sul pc che avrete scelto. Link a Rufus: https://rufus.ie/it

Ho dato per scontato che che voglia tentare questo approccio abbia un minimo di conoscenza per installare un S.O. Sul pc, quindi non mi dilungherò sulle modalità di installazione. Nel caso dato date un occhio a questo link: https://wiki.ubuntu-it.org/Installazione/InstallareUbuntu/NuovoInstaller

Ah, importante, sarebbe il caso di essere connessi ad internet, non assolutamente necessario per installare, ma necessario comunque per poter installare poi i software successivi.

  Dato per scontato che siate riusciti ad installare Ubuntu, procediamo:

  1. Io non amo il fatto che Ubuntu installi di default un sacco di giochi, non è problema di spazio su disco, semplicemente “mi sporca il menù”. Quindi clicco sul menù in basso a sinistra e comincio a digitare “software”, verrà evidenziato il programma di installazione dei software presenti nei repository di Ubuntu. Diciamo che corrisponde al Play Store di Android, per semplificare. Una volta evidenziato come primo risultato Software, premo il tasto Invio e lancio il programma.
  2. In alto al centro sono presenti 3 voci: Esplora – Installate – Aggiornamenti, mentre sempre in alto ma a sinistra troverete la lente di ricerca.
  3. Clicco su installate e scorro la lista. Ad ogni gioco che trovo, clicco sulla voce ed entro nel menu dell’app. In alto a destra troverete il bottone: Disinstalla. Premetelo per ogni app che non vi interessa mantenere. Spesso ma non sempre potrà essere richiesta la password, che è sempre quella del primo utente che ha installato il sistema. (Anche qui non mi addentro oltre, ci sarà tempo per approfondire)
  4. Se non sapete quali sono le app che vi possono interessare o meno, visto che i nomi delle stesse probabilmente, provenendo da Windows non vi saranno famigliari, avete la possibilità di cliccare sempre sul tasto in basso a sinistra menù e scorrendo le categorie potrete capire quali sono i programmi e cosa fanno. Fra l’altro scrivendo ad esempio excel vi apparirà la controparte linux. Nel mio caso LibreOffice Calc. Semplice no ?
  5. Oltre a quanto detto sopra nessuno vi vieta di esplorare lo Store alla ricerca di app che possano servirvi, in molti casi cliccando sulla icona di ricerca in alto a sinistra e scrivendo una parola chiave come ad esempio excel vi appariranno i software che possono essere utilizzati. Non fatevi spaventare dalla moltitudine di possibili soluzioni presenti, è una caratteristica di Linux, una scelta impressionante che però può generare un pò di confusione soprattutto agli utenti alle prime armi. Molte di queste soluzioni non vi serviranno, una volta che avrete preso un pò di confidenza con Linux, vi consiglio di provare ad installare una ad una le possibili alternative che riguardano una vostra necessità specifica e provarne le caratteristiche. Una volta trovato quello che vi aggrada, tenetelo ed il resto disinstallatelo per evitare che il menù si riempa di soluzioni che poi non userete. Un pò come l’esempio dei giochi. Ricordatevi sempre degli utenti “normali” che non amano vedere troppe alternative nel menù. Vale sempre il vecchio detto: meglio pochi ma buoni.

Procediamo.

Parliamo di suite office. Il nostro ufficio fino al mese scorso aveva(in realtà fino ad agosto sarà ancora valido) un abbonamento ad Office 365 con relativo spazio cloud per ogni utente. Un’ottima soluzione, magari un pelino costosa, ma ancora una volta il punto di arrivo per gli altri.

OFFICE

Molti vi consiglieranno di sostituirla con LibreOffice, suite disponibile per Win, Linux, Mac… Umhh…. Sì certamente un’ottima scelta, ma se vogliamo proprio avvicinarci a Ms Office365, io vi consiglio un’alternativa: OnlyOffice Desktop Editors(potete cercarlo nello store). Questo è quanto abbiamo scelto noi dopo aver fatto provare agli utenti OnlyOffice e LibreOffice.

EMAIL E CALENDARIO

Qui siamo ancora un pelino acerbi, secondo me, ma attenzione solo un pelino per un unico motivo, la soluzione scelta che è Thunderbird, nel nostro caso dove diversi utenti arrivano ad avere anche 60/70 mila email si dimostra un filino lenta rispetto al precedente client email che era EMCLIENT, soluzione purtroppo non disponibile in Linux, ma a mio parere il miglior client email esistente.

Nonostante questo piccolo neo, Thunderbird è migliorato molto nella grafica ed anche nella gestione del calendario che nel nostro caso è condiviso su Google.

Abbiamo provato anche Evolution che per quanto sia a sua volta migliorato e sicuramente più reattivo e veloce di Thunderbird, a livello grafico è ancora molto lontano.

Certo si potrebbe utilizzare l’app calendario integrata in Cinnamon e abbinarla al client email Geary, ma non ci soddisfava. Volevamo un app integrata di mail e calendario.

CONTABILITÀ, PREVENTIVI…

Nel nostro caso utilizziamo un software open source in cloud tutto italiano, GaZie disponibile all’indirizzo: https://gazie.sourceforge.io/

Se invece utilizzate un software Windows based, le cose si complicano un pò, diventa infatti necessario capire se attraverso Wine è possibile utilizzarlo. Link: https://www.winehq.org/

Nel caso non funzionasse, sarà possibile mantenere un pc Windows con il software contabile installato e raggiungerlo tramite la condivisione del desktop remoto. Soluzione però già più complicata che necessiterà quasi sicuramente delle adeguate competenze.

RIMBORSI CHILOMETRICI

La nostra attività richiede l’utilizzo di un software per la gestione dei rimborsi ai dipendenti che utilizzano il proprio mezzo per attività aziendali. Nel nostro caso abbiamo scelto un software in cloud prodotto da…. Me. Link: https://mob.rimborsikilometrici.it/

Non mi dilungo per evitare pubblicità non dovute.

COLLEGAMENTO AL SERVER IN CLOUD

Ed infine la parte dedicata allo store dei documenti aziendali. Qui le scelte si sprecano, molti predicano la necessità assoluta di sicurezza e quindi propendono per server interni, a volte anche non collegati ad internet. Per quanto rispetti questa visione, purtroppo dissento. Il problema della sicurezza spesso è legato ad inefficienze da parte degli utenti e quindi per quanta sicurezza si tenti di implementare, alla fine dovrà fare i conti con utenti distratti ed inconsapevoli che sicuramente metteranno a rischio i dati aziendali.

Quindi ?

Quindi non ho certezza nelle soluzioni da proporre, posso solo indicarvi quali scelte abbiamo fatto noi in proposito.

Abbiamo eliminato l’abbonamento Office365 a favore di equivalente Google che offre  soluzioni di spazio in termini di terabyte interessanti anche a livello di costo, ma non solo, anche per la sicurezza, con backup e controllo antivirus costanti. Link: https://one.google.com/about/plans?hl=it&g1_landing_page=0

Abbiamo interfacciato Linux con un software open source che ci consente il montaggio dello spazio remoto come fosse un disco di rete(in windows avremmo il classico disco Z:). Il software è rclone. Link: https://rclone.org/

Quindi tutti gli utenti raggiungono lo stesso “server” in cui vengono condivisi i documenti aziendali. Rclone consente di fare fronte ad una mancanza nella suddivisione delle risorse insito in Google Drive, ovvero sarà possibile suddividere gli accessi per ogni utente unicamente alle risorse che si deciderà di rendere loro disponibili.

Per la sicurezza abbiamo destinato la macchina Acer a backup interno. Backup di tipo incrementale che viene eseguito 2 volte al giorno per 7 giorni a settimana.

NOTE FINALI

Bene direi che come prima piccola guida, derivata da esperienza diretta ho terminato. A distanza di un mesetto circa Linux è promosso quasi a pieni voti e questa operazione è stata fatta tutta a costo 0. Abbiamo recuperato macchine ormai inutilizzabili nel caso di Apple e macchine verso il fine vita per Windows e tutte le soluzioni software di cui vi ho parlato sono a costo 0 e di qualità oggi paragonabile alle soluzioni proprietarie con le eccezioni che vi ho descritto. Certo il mio lavoro in questo caso è stato rilasciato gratuitamente per la società di cui faccio parte, ma sono convinto che ci siano tanti professionisti onesti ed in grado di applicare queste soluzioni od altre anche migliori a costi veramente irrisori. Credo che oggi sia veramente possibile fare scelte diverse da Windows o Apple senza svenarsi, ma anzi risparmiando sulla parte hardware.

Questa guida vuole essere solo un piccolo modo per ringraziare la grande comunità di sviluppatori open source che ogni giorno lavorano con grande impegno e con professionalità per rilasciare alternative ai software a pagamento.

Spero che possa essere utile per avvicinare sempre più utenti a questo mondo che ancora pochi in proporzione conoscono.

Mirco Zuppiroli

Programmatore, Analista, Sistemista

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